
Azzurra in miniatura
di Andrea Marcon -2020
Editing e impaginazione: Eva Morassutto (illustrazioni), Agnieszka Kossowska (miniature)
Menzione di merito Premio Gelsomino D’Ambrosio–Pino Grimaldi
Cosa unisce una bambina di 6 anni che apprende i primi rudimenti
della scrittura ai giorni nostri e un barbuto monaco amanuense del Medioevo? La
noia della ripetizione, la curiosità della scoperta. La piccola Azzurra e fra
Nicolò vi accompagneranno in un avventuroso viaggio nel tempo, fra codici
antichi, bizzarri alfabeti, colori sgargianti e segreti inconfessabili: al
motto di «imparare divertendosi».
Gli autori
Andrea Marcon (testo): Nato in Turgovia (quando ancora
dall’Italia fuggivano braccia, non cervelli), vive in Cansiglio e fa il
bibliotecario a Pordenone. Laureato in Conservazione beni librari a Udine, per
commissione o necessità ha pubblicato svariati saggi indagando soprattutto il
tema della storia del libro e delle biblioteche. Nel silenzio dei boschi e
delle sale di lettura, ha viepiú affinato il proprio udito a riconoscere «il
fragore delle macchine che tritano la carta».
Eva Morassutto (illustratrice): «Sono nata nel 1993, ho sempre
disegnato, dipinto e illustrato, da quando ho memoria. Dopo il Liceo artistico,
la passione per la decorazione mi ha portata a seguire diversi corsi di pittura
tenuti da Ennia Visentin dove ho avuto modo di sperimentare diverse tecniche.
Ho deciso poi di intraprendere il percorso universitario a Brescia dove ho
studiato decorazione e Interior design (il mio attuale lavoro). Nel frattempo
mi sono dedicata al mondo dell’illustrazione per bambini.»
Agnieszka Kossowska (miniaturista): Laureatasi presso
l’Accademia di Belle Arti a Cracovia (Polonia) nella Facoltà di Restauro e
Conservazione dei Beni Artistici, da molti anni vive a Vittorio Veneto dove si
occupa di arte della calligrafia e della miniatura. Accetta regolarmente
commesse pubbliche e private e conduce laboratori di scrittura antica e
miniatura medievale per adulti e bambini. Per Kellermann Editore ha pubblicato
la trilogia dei volumi dedicati alla scrittura storica e un volume sulla
miniatura.
Leggi l'incipit
Azzurra non ne poteva piú di infilare una C dopo l’altra sul
quaderno dei compiti per le vacanze. Continuando a ripetersi il suono di quella
lettera nella mente, le venne da starnutire: «Eccí!». Ecco, ora la pagina si
era sporcata e c’era il rischio che dovesse ricominciare tutto daccapo.
«Maledizione!» mormorò fra sé e sé: non
conosceva precisamente il significato di quella parola, ma papà l’aveva urlata
la sera prima, ben tre volte, dopo essersi martellato il pollice nel tentativo
di appendere una ghirlanda natalizia all’uscio di casa, e le sembrava
appropriata anche al caso suo.
Un accesso di frustrazione e stanchezza, pesante
come una coperta di lana ruvida, le piombò addosso: fuori faceva già buio e le
venne da appisolarsi sul tavolo. Non erano trascorsi che pochi secondi (o forse
erano mezze ore: sapete come succede coi pisolini), quando si sentí scuotere
per le spalle mentre una voce chioccia la apostrofava:
«Puella! Levate suso! Ché stai destrugendo li
quinterni miei!».
Azzurra si stropicciò gli occhi, voltandosi
indietro per capire chi le stesse parlando: aveva afferrato solo l’ultima parte
della frase: «Quinterni? Intendi il mio quaderno?».
«No: arebbi dicto quaterno se lo fasciculo
arebbe quattro fogli per parte, ma lo mio ne ha
quinque, o vero quinterno!»
«Ma come parli? Non ti capisco: riesci a dirmelo
in italiano?»
«Proverollo... ehm, ci provo. Ma qui favelliamo,
o vero, parliamo in codesta maniera lo
idioma italiano.»
Azzurra lanciò un’occhiata, tanto stupita quanto
incredula, all’uomo barbuto che le stava ora di fronte, e poi all’ambiente
circostante, anche se in quella penombra non riusciva a scorgere granché. «Ma
qui, dove? E come ho fatto a capitare qui?»
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