Sali d'argento - Lo straordinario viaggio di Tina Modotti

Rayuela Edizioni

Sali d'argento - Lo straordinario viaggio di Tina Modotti

di Luca De Antonis -2014

Editing e impaginazione:

Premio "Gelsomino D'Ambrosio" (migliore copertina) XXXIII edizione del "Premio Città di Cava de’ Tirreni " anno 2016

La copertina


La parola alla Giuria

Il volume di Luca De Antonis è edito da Rayuela edizioni, piccola e vivace casa editrice milanese, il cui nome è ispirato a un noto gioco dell’infanzia che in Italia si chiamava “il gioco della settimana” e che in Argentina è appunto la Rayuela, il gioco del mondo, in omaggio al titolo dell’iperromanzo dello scrittore Julio Cortazar che di esso ebbe a dare la seguente definizione: «…si gioca con un sassolino che bisogna spingere con la punta della scarpa. Ingredienti: un marciapiedi, un sassolino e un bel disegno fatto col gessetto, preferibilmente a colori. In alto sta il cielo, sotto sta la terra, è molto difficile arrivare con il sassolino al cielo, quasi sempre si fanno male i calcoli e il sassolino esce dal disegno. Poco a poco, nonostante tutto, si  comincia ad acquisire la necessaria abilità per salvare le diverse caselle, (Rayuela chiocciola, Rayuela rettangolare, Rayuela fantasia, poco usata) e un giorno si impara a uscire dalla terra e a far risalire il sassolino fino al cielo, fino ad entrare nel cielo (...), il brutto è che proprio a quel punto, quando quasi nessuno ha ancora imparato a far risalire il sassolino fino al cielo, finisce di colpo l'infanzia e si casca nei romanzi, nell'angoscia da due soldi, nella speculazione di un altro cielo al quale bisogna comunque imparare ad arrivare. E siccome si è usciti dall'infanzia... ci si dimentica che per arrivare al cielo si ha bisogno di questi ingredienti, un sassolino e la punta di una scarpa».
Di qui la mission della casa editrice che è “…nata da un disegno preciso, tracciato con un gessetto sicuramente a colori con l’'intento di tirare il sassolino e farci arrivare fino al cielo. Non da soli però. Il nostro disegno è esattamente come lo vogliamo e, nel nostro gioco del mondo, il sassolino è sempre nella nostra mano e in quella di coloro che vorranno essere i nostri autori e i nostri lettori. Ogni volta che lo lanceremo sarà una sorpresa, anche per noi, ma non senza qualche regola che abbiamo voluto darci per fare in modo che il gioco sia bello per tutti. Pubblicheremo solo quello che consideriamo buona letteratura e ci lasceremo trascinare dalla nostra spiccata vocazione per la commistione di linguaggi, di culture, di tematiche”.  Ed in linea con tali dichiarazioni di intenti nasce il volume di De Antonis, dedicato a quella straordinaria avventura, umana e professionale che è stata la vita di Tina Modotti.
Descrizione della copertina:  Essa si presenta essenziale, scarna, monocroma, quasi nera, cui si contrappone, sulla prima di copertina, il baluginio “granuloso” degli alogenuri d’argento che condensano la luce nel bel volto di una giovane Modotti, ritratta in primissimo piano di quinta a sinistra, i cui occhi sembrano voler inchiodare chi guarda, mentre le labbra, atteggiate ad un sorriso che ricorda, a costo di apparire banali, la Monna di leonardesca memoria, esprimono sensualità ed ironia. In alto il nome dell’autore, poco più in basso il titolo, seguito dal sottotitolo. Ultimo il logo della casa editrice, il cui biancore appena si nota sullo sfondo argenteo. Caratteri graziati (presumiibilmente Caslon), composizione tipografica semplice, centrata ed austera, ma, allo stesso tempo, raffinata e di sapore vintage, che contribuiscono, assieme al taglio fotografico del volto, a rendere ancor più enigmatico e suadente il sorriso della donna. Nero assoluto per la quarta di copertina, il dorso e le bandelle, su cui campeggiano, bianchi i caratteri delle scritture di rito.
La RAYUELA, predilige l’utilizzo di foto per le sue copertine, senza alcuna preclusione però o chiusure per sperimentazioni ed altre interessanti soluzioni grafiche. Ciò che conta è che sempre trapeli l’attenzione alla qualità della scrittura contenuta, di cui la copertina è scrigno, suggello e distillato, spesso poetico. Mai scelta più appropriata questa volta della fotografia per esprimere, in una sola immagine, chiara ed allusiva, la profonda umanità, la traboccante energia e voglia di vivere che hanno caratterizzato l’avventura terrena di Tina Modotti. E’ come se attraverso questo ritratto, che sembra quasi “appostato” sul bordo del volume, si sia voluto evocarne la grana, lo spessore, la materia luminosa, qualità e caratteristiche queste che appartengono sia alla biografia della donna che alla tecnica di stampa utilizzata (analogica). Lavoro solo apparentemente semplice quello dell’autore della copertina, commistione e mix perfettamente riuscito di luci ed ombre, di chiari e scuri, di nero e di bianco, di animazione e di disperazione, di arte e di tecnica, di amore e di morte, tutti questi elementi costantemente presenti nella vita della fotografa e perfettamente espressi da una composizione calibrata, mai banale o scontata.
Claudia Imbimbo


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