Che tu sia maledetto

Edizioni Artestampa

Che tu sia maledetto

di Fabrizio Cavazzuti -2013

Editing e impaginazione: Margherita Bai

Premio "Gelsomino D'Ambrosio" (migliore copertina) XXXI edizione del "Premio Città di Cava de’ Tirreni " anno 2014


La parola alla Giuria

Il volume di Fabrizio Cavazzuti è edito dalla modenese Artestampa, casa editrice a conduzione familiare fondata, cinquant’anni orsono, dal litografo Dario Mazzieri, da sempre attenta e disponibile, cosa rara e preziosa nel panorama dell’editoria nostrana, alle proposte di nuovi autori. Tra questi, in realtà, non rientrerebbe Fabrizio Cavazzuti, già attivo da tempo, (il suo esordio risale infatti al 2008, con Bloody Helena), il cui noir, Che tu sia maledetto, ripropone, nel ruolo di protagonista, Elvis Zanasi, della Zanasi Investigazioni, improbabile detective della bassa pianura padana, in una rocambolesca avventura agostana, tra zanzare, moscerini, pallottole e rapimenti.  
Descrizione della copertina: la copertina è semplice, ma efficace, perfettamente funzionale ai contenuti rosso-nero lambrusco del romanzo. Sfondo nero, da cui emerge, in alto a destra, in toni di grigio sfumato, come una sorta di apparizione spettrale, il viso, tagliato a metà dalla pagina, di una giovane donna con gli occhi chiusi (in realtà vediamo solo quello sinistro), da cui scende una lacrima, nella quale si concentra tutta la luce, che le riga il volto, fin quasi alla bocca, unico elemento questa, oltre al titolo, colorato di un rosso intenso. A sinistra, in alto, il logo della casa editrice, in bianco, che si staglia chiaramente sul fondo nero. Allineato ad esso, un poco più in basso, il nome dell’autore, sempre in bianco, in caratteri graziati bold. La parte sottostante della copertina, è invece occupata dal titolo del romanzo, il cui andamento potremmo definire ad epigrafe, ma che,  in realtà, ha più l’aspetto di una rozza e rabbiosa pittura murale, tipica di certo horror vintage stile Universal, il cui pigmento rosso cadmio richiama, naturalmente, più il sangue appena versato che il lambrusco DOC. L’editing e l’impaginazione sono di Margherita Bai, la quale ha saputo ben orchestrare, con semplicità e raffinatezza contrappuntistica, le potenzialità del nero intenso dello sfondo, del rosso acceso del titolo e del grigio sfumato del volto di donna. Tale contrasto è evidente anche sulla dorso e sulla quarta di copertina (questa volta risolta col semplice accordo nero-sfondo/bianco-sinossi), mentre sul frontespizio, in nero su fondo bianco, il nome dell’autore in alto, il titolo del libro uguale a quello della copertina, ma appena ombreggiato ed infine, in basso, il logo dell’editore.
Claudia Imbimbo


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