Fili di fumo

Francesco Sala

Fili di fumo

Secondo premio Narrativa edita XXXV edizione del "Premio Città di Cava de’ Tirreni " anno 2018

Descrizione

“Tutto a posto, vero?”
Come un alito improvviso d’aria gelata, la voce del brigadiere Poggioli raggiunse Eleuterio Dallari accasciato sulla sua scrivania di noce scuro, il gomito puntato a un’estremità del pianale, la mano a reggere la nuca e quei maledetti fogli squadernati nell’angolo più lontano.


Il fatto era che, nonostante l’impegno, quel rapporto proprio non ne voleva sapere di assumere una parvenza appena dignitosa: una storia come tante ne aveva già viste, ma che più di altre gli aveva svelato l’essenza di una miserevole trama di abiezione e povertà. Così non riusciva a decidersi, a scegliere il colore col quale raccontare i fatti, a imprimere su ogni nome il sigillo indelebile della colpa. E poi, per lui era sempre un problema mettere ordine tra persone, vicende e circostanze, incastrandole tra loro come se tutto dovesse sempre collimare alla perfezione, e invece non era mai così. Per fortuna che c’era Poggioli, che a compilare rapporti era il più bravo di tutti.
Tutto a posto. Già… faceva presto a dirlo, il brigadiere. Per lui, tutto doveva sempre essere a posto. I suoi rapporti erano belli, levigati, consequenziali, un inno all’attenzione e a quell’idea di ordine e disciplina che aveva abbracciato come una bandiera e della quale era diventato nel tempo custode geloso e inesorabile. Aveva sempre pochi dubbi, Poggioli, come non ne avevano i suoi amati regolamenti, che non dovevano mai essere interpretati ma soltanto applicati.


L'autore

Fili di fumo

Francesco Sala è nato nel 1955 a Modena, città dove ha conseguito la maturità classica e successivamente la laurea in medicina. Sposato con Patrizia, ha due figli, Daniele e Maria Chiara. Medico di famiglia, ha due grandi passioni: lo sport (è stato per vent’anni medico della società sportiva Modena Football Club) e i pittori della sua terra. Ha ricostruito la vita e l’avventura artistica del pittore di età barocca Francesco Stringa nel saggio Francesco Stringa e la pala di San Mauro (Edizioni Artestampa, 2011). Con Il respiro della farfalla (Edizioni Artestampa, 2014) si è addentrato nelle atmosfere ovattate e cariche di poesia della Modena del primo Novecento, cercando di afferrare l’anima sfuggente del pittore Alberto Artioli. Il romanzo ha ottenuto il Premio speciale della Critica alla settima edizione del premio Letterario Internazionale Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards.  Due palmi di terra color ocra (Edizioni Artestampa, 2015) segna il passaggio al romanzo giallo. Con quest’opera Francesco Sala è stato finalista alla X edizione del Premio Letterario Giovane Holden. Con Il ladro di miracoli (Edizioni Artestampa, 2016) il commissario Dallari acquisisce lo statuto di personaggio “seriale”, mantenendo e superando le promesse del romanzo d’esordio. In una Modena coperta di neve e avvolta nell’ambiguo manto della retorica di regime, dovrà venire a capo di un caso piuttosto intricato. Questo romanzo si è aggiudicato il Primo Premio alla XI edizione del Premio Letterario Giovane Holden. Fili di Fumo (Edizioni Artestampa, 2018), quinto lavoro di Francesco Sala, è la terza avventura per il commissario Dallari.

La parola alla Giuria

Genere tra i più amati, il giallo è quasi sempre una piccola sfida tra scrittori e lettori. È un “patto” in cui, necessariamente, devono convergere precisi dosaggi: una trama perfetta, una coerenza psicologica dei personaggi, un respiro dentro un magnifico climax, una fascinazione stilistica, una sintesi di emozioni (o di passioni fredde) e una marea di intrighi, depistamenti, insolenze. Una “sfida” che Francesco Sala vince assolutamente. Firmando un romanzo (il suo quinto) dove i dosaggi ci sono tutti senza mai cadere nei luoghi comuni del genere. Come ha abituato i suoi lettori anche Fili di fumo si svolge a Modena. Una città raccontata con giusto piglio analitico. Siamo nel 1936 il fascismo è al suo apice, Sala ci delinea con attenzione una bella rosa di personaggi e gli oscuri accadimenti vengono gradualmente raccontati al lettore. Un romanzo abitato da cadaveri decapitati, laghetti, donne scomparse, profumi di bellezza al femminile, un commissario e il suo fedele brigadiere, calciatori e funzionari di partito. E su tutto una nebbia, con i suoi fili di fumo, è un ulteriore elemento di grande atmosfera in questo lavoro letterario che non molla per un attimo il suo lettore immergendolo in un fiume di impressioni, visioni, intrecci, incroci, marosi emotivi.
Alfonso Amendola

Intervista all'autore


Luoghi del romanzo

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