Gabbie

Anna Vivarelli e Guido Quarzo - Illustrazioni di Peppo Bianchessi

Gabbie

Primo targa e premio migliore copertina Narrativa edita ragazzi  40a edizione del "Premio Città di Cava de’ Tirreni " anno 2024

Descrizione

Un giallo ambientato alla fine dell'Ottocento a Torino, che racconta le contraddizioni di una società in fermento e le gabbie, materiali e mentali, che condizionano le scelte individuali e collettive.
Firmato da due autori italiani pluripremiati, Gabbie è anche un audiolibro che inaugura la collana i Geodi sonori, in collaborazione con Emons.

Siamo a Torino, nel 1879. L'Accademia delle Scienze decide di attribuire un premio a Darwin per i suoi studi di botanici, ma l'ambiente scientifico è fortemente diviso tra sostenitori e detrattori della sua teoria evoluzionista. Nel Museo di Scienze Naturali vive e lavora Stefano, nipote quindicenne del direttore. Un ragazzo diligente, intelligente, ma anche maniacale e abitudinario. Il matto, lo chiamano. In fondo ha trascorso molti anni nella Certosa di Collegno, il Regio Manicomio, una delle più grandi strutture psichiatriche d'Italia. Quando nel museo vengono trovati i cadaveri di uno scienziato e di un gorilla dello zoo sarà proprio lui che, grazie alle sue doti percettive peculiari, riuscirà a dare una svolta alle indagini.

Guido Quarzo e Anna Vivarelli accompagnano il lettore nella Torino del XIX secolo, ne tracciano la complessità, le spinte innovative e quelle conservatrici. Raccontano le gabbie in cui è chiusa. Gabbie materiali come i confini di un manicomio, ma anche subdole, impercettibili: convenzioni ed etichette imposte dalla cultura del tempo, impreparata ad accogliere le scoperte della scienza quanto le lotte per l'emancipazione civile e femminile.

 

Gli autori

Gabbie

Anna Vivarelli e Guido Quarzo sono due tra i più affermati e apprezzati autori per ragazzi italiani, noti sia per la loro produzione individuale sia per i libri scritti a quattro mani. Sono entrambi vincitori del Premio Andersen come migliori autori.

Guido Quarzo è nato nel 1948 a Torino, laureato in pedagogia, ha lavorato per molti anni come insegnante. La passione per il teatro, la conduzione di laboratori e l'impegno nell'insegnamento della scrittura creativa, lo hanno portato a dedicarsi alla scrittura e a collaborare con alcune delle più importanti compagnie di teatro ragazzi della propria regione. 
Anna Vivarelli è nata a Torino nel 1958 e, dopo la laurea in Filosofia, ha lavorato per molti anni nel campo della pubblicità e del giornalismo. Ha esordito giovanissima nella scrittura con testi teatrali e radiofonici per la Rai. Ha fondato una compagnia teatrale ancora attiva e ha insegnato storia del teatro in alcune scuole di recitazione. 



La parola alla giuria

Il libro in oggetto è della rodata e pluripremiata coppia Vivarelli e Quarzo ed è, come dichiara la stessa copertina, un giallo un po’ retrò ambientato nella Torino di fine ‘800. Un giallo, per citare la sinossi sul sito della casa editrice che: “…racconta le contraddizioni di una società in fermento e le gabbie, materiali e mentali, che condizionano le scelte individuali e collettive...”.

Un cenno alla casa editrice cremasca, il cui nome, Uovonero, fa riferimento ad una nota fiaba di Luigi Capuana. Essa nasce dagli interessi dei loro tre fondatori in ambito psicologico (in particolare dell’autismo), comunicativo e musicale.

“…Abbiamo una passione comune per i libri e per la lettura. Allora abbiamo pensato di fondere le nostre diversità, che sono la nostra ricchezza, a favore delle persone che hanno uno svantaggio nella lettura, con la speranza di condividere anche con loro la nostra passione. Ecco perché, dopo un paio d'anni di pensamenti e ripensamenti, nella piovosa sera del 2 marzo 2010 abbiamo costituito la nostra casa editrice (e, per l'emozione, nessuno si è ricordato di portare il libretto degli assegni per il notaio)…”. Risultato di questo mix di intenti le collane, ognuna delle quali in grado di declinarne perfettamente il progetto editoriale: Pesci parlanti, libri con rinforzi comunicativi, che utilizzano strumenti di CAA (comunicazione aumentativa e alternativa), per bimbi in età prescolare o con difficoltà cognitive in simboli PCS o versioni in simboli WLS di celebri albi illustrati; I libri di Camilla; I raggi, saggi sull'autismo; albi illustrati, libri di narrativa che aiutano gli altri a capire e ad accettare chi è diverso (i geodi); Abbecedanze, libri di narrativa ad alta leggibilità che affrontano il tema della dislessia in modo attento ma leggero e divertente  Altrimenti, una collana di giochi per divertirsi e imparare, nel rispetto delle diversità e della collaborazione non competitiva. Infine I Geodi, albi illustrati, libri di narrativa che aiutano gli altri a capire e ad accettare chi è diverso. Quest’ultima collana ha,  appunto, inaugurato Gabbie.

Descrizione della copertina: interessante l’impianto generale, costituito da un reticolo modulare all’interno del quale trovano posto, dall’alto, un impianto topografico, i nomi delle autrici, il titolo, l’illustrazione, il logo della casa editrice. In alto a sinistra, incastrato tra il margine sinistro e la quadrettatura dello schema, il bollino che ne certifica la versione audio. Interessante anche l’analogia tra il reticolo ortogonale di strade che caratterizzano l’impianto sabaudo della città , così evidente nella planimetria, la struttura rettangolare che ingabbia ogni elemento della composizione, evocando da una parte la gabbia stessa e dall’altra l’idea del cancello in ferro battuto, idea questa ribadita dal titolo, in uno stile a mezza strada tra il floreale umbertino e i caratteri serif di un Goudy Old style, incastrato a mezza costa sul battente. Oltre la cancellata, perfettamente incorniciata, l’immagine un po’ stile feulleiton, in un rigoroso bianco e nero al tratto, di un losco figuro nell’atto di pugnalare un grosso scimmione; sul fondo, a destra, la silhouette della Mole Antonelliana, che fa da pendant al già citato rilievo topografico. Fuori della cornice, in basso, perfettamente al centro, il logo, sempre BN della casa editrice. Le illustrazioni, perfettamente intonate al contesto ed allo stile del testo, sono dell’illustratore cremasco Peppo Bianchessi, molto attivo in Italia come all’estero, il cui fine tratteggio è in grado di evocare atmosfere tra il vintage e lo steam-punk. Felice la scelta dei colori, limitati al giallo dello sfondo ed al nero dei testi e dei disegni (in continuità con la costa e la quarta di copertina), che dona all’insieme luminosità, contrasto (uno dei più frequentati ed efficaci il contrasto nero su giallo) e mistero.

Claudia Imbimbo

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