La ruota delle favole

La Ruota

La ruota delle favole

di Rina Bontempi -2017

Editing e impaginazione: Gianpiero Andrigo

Segnalazione della Giuria per il premio "Gelsomino D'Ambrosio" (migliore copertina) XXXIV edizione del "Premio Città di Cava de’ Tirreni " anno 2017

La parola alla Giuria

La raccolta di favole di Rina Bontempi è editata dalla piccola, ma molto attiva, La Ruota Edizioni, giovane etichetta nata nel 2015 “…dall'idea di Maristella Occhionero, una giovane scrittrice molisana trapiantata a Roma, e da quella di Antonio Contoli, poeta e scrittore romano”.
Secondo la mission riportata nel sito “…La casa editrice nasce con lo scopo di trovare e promuovere nuovi talenti. La selezione dei romanzi avviene grazie all'aiuto di un gruppo di lettori volontari che costituiscono il Comitato di valutazione opere e che, attraverso un'attenta e seria selezione, si occupa di scovare testi dalla trama avvincente e ben scritti...”.  Funzionale a quanto dichiarato, la scelta di creare delle collane, (Ombre, Perle, Petali, Altri mondi, Mirtilli), al fine di intercettare generi, ispirazioni e tesori che spesso case editrici più blasonate e potenti, non sono in grado di cogliere. Il libro della scrittrice e poetessa Bontempi, appartiene appunto alla collana Mirtilli, che come recita l’intro nella pagine dedicata del sito vuol essere “Una collana dedicata ai testi per bambini e ragazzi. Racconti colorati, arricchiti da illustrazioni, per sviluppare creatività e immaginazione nelle giovani menti. Piccole storie, come mirtilli, per futuri uomini e donne”. Interessante anche il logo della casa editrice la cui sintetica figuratività (la ruota del criceto non solo come strumento e metafora del movimento, ma anche come gioco e passione segreta) che ben rappresenta la mission prima citata. Tornando al testo di Rina Bontempi, il libro contiene Tredici favole i cui protagonisti trascendono il loro essere animali, astri ed oggetti inanimati, per assurgere, come nelle migliori tradizioni favolistiche, a simbolo di vizi, pregi e virtù umane, il tutto attraverso il contributo, che non si limita alla sola copertina, dell’illustratore Gianpiero Andrigo.
Descrizione della copertina: la copertina del volume appare vivace e divertente ed è stata tutta risolta attraverso l’uso dei segni e dei colori dall’Andrigo. Su uno sfondo chiaro campeggia compatta la composizione grafica che rappresenta, tutti o quasi, i protagonisti delle storie contenute all’interno del libro. Distinguiamo così una gallina, un gatto, una scimmia, un corvo, un bruco, un ragno, ma anche un sasso, una foglia, una stella, ecc. ecc. Questi personaggi sono raccolti intorno ad uno strano drago/mostro, dall’aria però innocua e bontempona, seduto al centro della scena, su una comoda e malandata poltrona. Il grande mostro è intento, come anche gli amici che lo circondano, a leggere un libro il cui titolo è proprio La ruota delle favole, con tanto di disegnino del logo della casa editrice, in una sorta di “effetto droste” appena mancato... Date le sue dimensioni, il mostro/drago è disegnato solo a mezzobusto e, compositivamente, appare un tutt’uno con la poltrona e gli altri animali/oggetti che lo circondano. Al di sopra del disegno, il nome dell’autrice, al di sotto di esso, il titolo, di corpo maggiore. Alla base della pagina, il logo della casa editrice, questa volta quello vero (torna alla mente l’indovinello a proposito del disegno della pipa di magrittiana memoria “Ceci n’est pas une pipe”). Sia il nome dell’autrice, sia il titolo sono fatti della stessa materia di cui son fatti i disegni, quindi non tipografici, a ribadire il taglio illustrativo che la copertina vuole avere. La tecnica utilizzata e lo stile rimanda sicuramente al grande sir Quentin Blake, illustratore prolifico ed apparentemente semplice di Rohal Dahl, nell’uso sapiente del tratto nero, nel caso di Andrigo più composto e nell’uso dell’acquarello che alleggerisce e conferisce grazia ed equilibrio all’intera composizione, senza eccedere nei chiaroscuri e nei toni. Dorso e quarta di copertina sono risolte in modo semplice, sia nell’uso dello sfondo chiaro, sia nell’utilizzo, questa volta, di caratteri bastone, la cui cromia rimanda alle cromie utilizzate nella prima di copertina.
Claudia Imbimbo

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