Umberto Dei

Michele Marziani

Umberto Dei

Biografia non autorizzata di una bicicletta

Primo premio Narrativa edita XXXII edizione del "Premio Città di Cava de’ Tirreni " anno 2015

Descrizione

Quella bicicletta non era una bicicletta qualunque. Era una Umberto Dei, modello Imperiale, anni Trenta, un vero classico dell’eleganza a due ruote. Nera, ovviamente. Gli occhi di Nas, il ragazzo uzbeko capitato un pomeriggio nella ciclofficina lungo la Martesana, a Milano, non se la sono lasciata sfuggire nella penombra del retrobottega.
Comincia da qui la strana amicizia tra Arnaldo Scura, meccanico ciclista, molte vite alle spalle, non tutte felici, e il ragazzo con la pelle scura che, chissà come, pare conoscere alla perfezione le biciclette: telai, mozzi, forcelle, catene, corone, pignoni…

Nella Milano dei Navigli, ancora popolare e già multietnica, una storia sulle differenze e sulle diffidenze da cui nascono le paure.
Un tributo a Milano, al lavoro, alla bicicletta, all’amicizia e all’integrazione razziale.

La nuova edizione di un libro per chi crede nel linguaggio universale della bicicletta.

L'autore

Umberto Dei

Dopo vent'anni di giornalismo dedicato ai temi sociali, all'ambiente, alla valorizzazione dei territori e della cultura enograstronomica italiana, nel 2007 abbandona tutte le collaborazioni giornalistiche, per dedicarsi soprattutto alla narrativa, pur proseguendo nella pubblicazione di saggi di viaggio e cultura materiale.
Nel 2006 ha pubblicato il suo primo romanzo La trota ai tempi di Zorro, in cui gli anni di piombo sono visti attraverso gli occhi ingenui e curiosi di un ragazzino che trova nella pesca alla trota la chiave di lettura del mondo, una possibilità di conoscenza e di riscatto rispetto al cinismo della vita. Seguono Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta (2008), storia di un broker finanziario che lascia un remunerativo lavoro per fare il meccanico di biciclette e il suo negozio a Milano diviene crocevia di incontri, amori, pensieri, avventure; La signora del Caviale (2009), ambientato in una comunità di pescatori di storioni nel basso corso del fiume Po durante la seconda guerra mondiale; Barafonda (2011), storia dura, scomoda, poetica, ironica, per raccontare i piccoli e grandi mali del nostro tempo, e la raccolta di racconti Un ombrello per le anguille (2012), in cui i pesci, come le parole, raccontano di pesca, di vita, ricordi, sensazioni, sentimenti, albe e fiumi, nostalgie. Nel 2013 pubblica Nel nome di Marco, un romanzo in cui il mito del ciclista Marco Pantani, tra ascesa e caduta, viene ripercorso nella personale vicenda del protagonista, un ex sacerdote che ha lasciato la tonaca per sposare la donna che ama, ma che vive come una punizione la sofferenza per la malattia e la “diversità” del figlio, affetto dalla sindrome di Down, nato da quel matrimonio. Nel 2014 diventa direttore editoriale di Antonio Tombolini Editore marchio editoriale di StreetLib. Nello stesso anno pubblica il romanzo Fotogrammi in 6x6, dove attraverso una serie di frammenti narrativi ripercorre la storia di un terrorista rosso durante gli Anni di piombo. Nel 2017 pubblica il romanzo La figlia del Partigiano O'Connor, una storia al femminile che attraversa l'Ossola, l'isola di Ventotene, Barcellona e l'Irlanda sulle orme di Malachy O'Connor, combattente irlandese per la libertà. Nel 2018 arriva in libreria con Il suono della solitudine, un libretto a metà tra un saggio e un memoir, dove sostiene che “il segreto non è piacere agli altri, ma vivere come piace a te”. Nel 2020 torna alla narrativa con Lo sciamano delle Alpi.
Vive dividendosi tra l'alta Valsesia e Dublino, ma ha vissuto a lungo a Rimini, Milano e sul lago d'Orta.

La parola alla Giuria

Un romanzo dal ritmo lento, malinconico, come quello di una passeggiata in bicicletta che aiuta a vedere tutto con uno sguardo diverso, il paesaggio interiore come quello esteriore che scorre dinanzi a chi è in sella, pedalata dopo pedalata. Allo stesso modo il lettore, pagina dopo pagina, è portato ad andare fino in fondo al libro di Michele Marziani  “Umberto Dei – biografia non autorizzata di una bicicletta”, un originale romanzo che ha già avuto due edizioni per altrettante case editrici  – Cult prima ed Ediciclo ora. Un italiano, un ragazzo magrebino ed una bicicletta sono al centro della trama che, con grande delicatezza e senza mai sconfinare nella cronaca, risulta anche di grande attualità per i temi dell’inclusione sociale, della lotta al razzismo, di quella fraternità universale che con sempre maggiore urgenza il mondo di oggi chiede per superare l’emergenza emigrazione. Arnaldo Scura, il protagonista, lascia un remunerativo lavoro da broker finanziario per aprire una bottega da meccanico di biciclette, luogo dove si svolgono quasi tutte le scene di questo piccolo capolavoro.  Naos  è un marocchino che, nonostante parli bene l’italiano, è visto dagli altri con diffidenza. Umberto Dei è la bicicletta di un marchio storico, oggetto-soggetto che diventa singolare co-protagonista della storia, aprendo a raggiera ad altre vicende che si intrecciano nella trama principale. Il resto è tutto da leggere, magari portando con sé il libro in sella ad una bici…
Concita De Luca

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